"quando avremo ottanta anni, avremo probabilmente imparato tutto dalla vita .
Il problema sarà ricordarlo"

27 Aprile 2019 Singapore, Chinatown, templi e Marina bay


Ha piovuto tutta la notte e noi abbiamo tenuto la finestra con la tenda sollevata per vedere il bellissimo panorama su questa porzione di città.
Questo finestrone è impagabile. Mattina ottima, leggermente nuvolosa ma senza pioggia, decidiamo di goderci per la terza volta questa bella città moderna, direzione Chinatown. Prendiamo la metro perché prima di andare lì, torniamo in Orchard Road per una commissione (ciabatte Gigi… 60 DdS per le suole👀). Da Orchard Road Chinatown dista circa 4 km e quindi metro. Costo 3.50 DdS a testa (2.30 euro). Le linee metro sono diversificate da colori, come spesso accade, e facilmente comprensibili, come altrettanto spesso accade, vedi Londra.
Arrivati a Chinatown ci coglie un attimo di sconforto: dove siamo? È un quartiere quasi elegante, con vie e viuzze curate e strapiene di ristoranti e negozi di souvenir e cineserie, ovviamente. Tutta la genuinità che ricordavamo non c'è più. Un via vai di gente a comprare i regalini da portare a casa e tanti che mangiano. Quando l'avevamo vista per la prima volta, 20 anni fa era un brulicare di gente, odori, bancarelle con cose strane in vendita, tra cui le carni e i pesci essiccati, compresi serpenti e scarafaggi. Aveva un’ anima, ora non ce l'ha più.
È troppo ordinato e carino per essere cinese ma siamo nella città che ogni tot di anni butta giù il vecchio per rifare da capo il nuovo. Non vedrete mai vecchi palazzi o edifici fatiscenti qui. Singapore ha più di 5milioni e mezzo di abitanti eppure, per strada, raramente vedi un pezzetto di carta, probabilmente caduto a qualcuno. Nessun graffito o monumento istoriato, nessuna gomma da masticare attaccata alla pavimentazione sempre pulita, nessun escremento di animale, nessun animale randagio, telecamere dappertutto; la perfezione. Eppure nonostante possa sembrare troppo, è assolutamente vivibile con serenità e libertà. Non esiste criminalità (si dice) eppure non ha un regime militare oppressivo, è una Repubblica parlamentare Singapore ed è un paese con una lunga storia di immigrazione tra cinesi, malesi, indiani e altre popolazioni di origine asiatica ed europea. Quasi la metà della popolazione è straniera e sono qui per lavoro o studio. Non c'è disoccupazione (si dice).
Questa piccola digressione per dire che si, è carissima ma si vive davvero decentemente. Tornando a Chinatown che non c'è piaciuta molto, ci dedichiamo ai dintorni. Ci sono diversi templi qui vicino: il Sri Mariamman, tempio induista non proprio carino, non aspettatevi niente rispetto ai templi induisti sgargianti e meravigliosamente decorati. Il Buddha Tooth Relic, dove vi è una reliquia di Buddha (quale non abbiamo capito), in cui si celebrava una funzione religiosa e l'accesso era limitato. Molto suggestivo assistervi. Il tempio è meraviglioso,
assolutamente da vedere. L'ultimo da noi visitato è il Thian Hock Keng, è un tempio costruito agli inizi del 1800 per il culto di Ma Zu Po, la “Regina del Cielo” cinese protettrice degli immigrati cinesi che venivano a ringraziare per essere arrivati fin qui. Particolare la parte archittettonica costruita da mattoni e legni assemblati senza chiodi. Nel mezzo del tempio  c'è il santuario della Regina del Cielo, Ma Zu appunto, che è affiancata da un lato dal Dio della guerra (Guan Di) e dall'altro dal
protettore della vita, Bao Sheng Da Di e nel cortile posteriore c'è un altare dedicato a Guan Yin, la dea della misericordia. È un tempio molto importante fondato dalla associazione del clan Hokkien, che giocò un ruolo molto importante nell'educazione della comunità cinese, creando una delle più prestigiose scuole cinesi a Singapore, Tao Nan.Abbiamo assistito ad una trombettata sacra🤣🤣🤣. Un sacerdote con veste particolare, pregava alternando le parole al suono del corno. Usciti da questo spettacolo, abbiamo visitato un tempio taoista il Yueh Hai Ching, che vuol dire “viaggio sicuro per il popolo del Guangdong”. È il più antico di Singapore costruito da immigrati cinesi. Ci sono due sale di preghiera ed è caratteristico per le sue elaborate sculture sul tetto. Basta templi, andiamo a mangiare in uno dei tantissimi ristorantini.
C'è caldo e non piove. Dopo pranzo ci “tuffiamo” verso la parte forse più significativa e bella di Singapore: Marina Bay. È bellissimo ritrovare le sculture di Dali’, Botero e altri artisti tra le quali abbiamo tante foto ricordo di 20 anni e 10 anni fa. Queste sono sempre qui e soprattutto non invecchiano. Ritroviamo il teatro Esplanade, quello  che ha una struttura a cupolone ricoperto da vetri a forma di spine di Durian, il famoso frutto. Di fronte alla baia il Marina Sand lo skyline a forma di barca che si poggia su grattacieli. È il più lussuoso degli alberghi di Singapore ed è veramente bello dal punto di vista architettonico moderno.
Intorno è un insieme di grattacieli con forme diverse, prati verdi dove la gente corre o passeggia e il bel fiume attraversato dai ponti famosi Cavenagh, Helix e il Jubilee. Sono tutti diversi e meravigliosi. La sera tutto si illumina. Alle 20 inizia uno spettacolo di luci e zampilli sotto al Marina Sand, che si avvolge di fasci di mille colori. Luci colorate e laser che si riflettono sull'acqua o si 0perdono nel cielo ormai scuro. Dura “solo” 15 minuti ma vale la pena vederlo, magari sulla barca che si avvicina di molto agli zampilli. Finiamo la serata con cucina cinese, sempre ottima. Domani ci aspetta Little India e dintorni.

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